La Strada, grazie ai suoi itinerari, permette l’incontro di diverse realtà che tra di loro dialogano e collaborano; è uno strumento di valorizzazione di tutto il territorio di pianura (Lomellina e Pavese) a vocazione risicola dove i tre fiumi: Po, Ticino, Sesia concorrono con le loro acque a caratterizzarne il terroir.
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La Strada del Riso dei Tre Fiumi, attraverso la valorizzazione del Territorio, può offrire:
Natura e Paesaggio: da percorrere a piedi (trekking), in bicicletta, a cavallo
Cultura: rinvenimenti archeologici, miti e leggende, testimonianze materiali e immateriali dei popoli e dei singoli che hanno «modellato» il territorio
Il nostro territorio offre a chiunque voglia scoprirlo, luoghi ricchi di una cultura millenaria, dove tradizioni, leggende e storia si intersecano come le antiche strade che per secoli lo hanno attraversato.
A partire dal piccolo borgo di Lomello, da cui la Lomellina prende il nome, in epoca romana importante mansio (stazione di sosta in cui si trovavano strutture per dare accoglienza a viaggiatori, milizie, commercianti) lungo la fondamentale Via delle Gallie che da Pavia conduceva in Francia. Sempre a Lomello nel 590 fu celebrato il matrimonio tra la regina Teodolinda ed il duca di Torino Agilulfo, futuro re dei Longobardi.
Le antichissime vie sono sorte sia con funzione commerciale (la citata via delle Gallie), ma anche come percorsi di fede. Il capoluogo della nostra provincia, Pavia, che fu capitale del regno longobardo, è tutt’ora un importante luogo di pellegrinaggio perché in San Pietro in Ciel d’Oro sono sepolti Severino Boezio, martire e padre della Chiesa e Sant’Agostino, filosofo e padre della Chiesa. Dante nella Divina Commedia (Paradiso – Canto decimo vv. 124-128), cita San Pietro in Ciel d’Oro a sancirne l’importanza come luogo di culto.
Anche la Via Francigena attraversa la Lomellina, l’antico percorso che collegava Roma con il resto d’Europa, passando attraverso la Francia. Questo itinerario viene codificato nel 990 dal vescovo di Canterbury Sigerico che ne lascia testimonianza scritta raccontando del suo viaggio di ritorno dal pellegrinaggio effettuato a Roma. Palestro, Mortara, Robbio, Garlasco, Pavia: queste tappe mostrano importanti testimonianze di un passato che vive ancora nei pellegrini e viandanti che tuttora la percorrono.
Il passato incontra la tradizione a San Martino Siccomario dove, secondo una leggenda diffusa nel Medioevo, avrebbe vissuto da bambino San Martino di Tours. Il santo vescovo viene ricordato l’11 novembre e nel Nord Italia, specialmente nelle aree ad importante vocazione agricola come la nostra, ancora oggi i contratti di affitto scadono l’11 novembre, in quanto in questo periodo i lavori nei campi sono conclusi. Per questo, soprattutto nelle cascine, fino a qualche decennio fa, molti contadini dovevano lasciare le loro abitazioni proprio in quella data, ed era comune vedere carri strapieni che si spostavano da un podere all’altro. Ancora oggi in molti dialetti e modi di dire del nord “fare San Martino” significa “traslocare”.
La Strada del Riso dei Tre Fiumi è un percorso nato oggi, ma trova le sue radici nella storia di questo territorio. La provincia di Pavia, con la maggiore percentuale di coltivazione a riso in Italia, è il primo produttore a livello nazionale ed europeo. Ottantamila ettari di risaie si trovano proprio in Lomellina tra i fiumi Sesia, Ticino e Po. Una strada attuale, nata per valorizzare la cultura e la coltura del riso, un crocevia di tradizioni, storia e gusto. La nostra strada è riconosciuta da Regione Lombardia e fa parte delle strade dei sapori, l’unica che non rientra in un’area vitivinicola. (Contenuto a cura di Vigevano Promotions)
Arte: castelli, palazzi, chiese, abbazie che racchiudono tesori unici e sorprendenti.
Il nostro territorio ha una storia millenaria, la cui ricchezza trova espressione nei numerosissimi monumenti che si mostrano al visitatore; ogni borgo, paese o città potrà stupire per la sua unicità.
I castelli forse sono ciò che caratterizza maggiormente questa zona: ad esempio Pavia, con il Castello Visconteo, importantissimo luogo di residenza sia per i Visconti che per gli Sforza. Qui venne combattuta nel 1525 la battaglia che darà la vittoria a Carlo V, rendendo la Lombardia da quel momento e per i secoli successivi, territorio spagnolo.
Vigevano con il suo Castello Visconteo Sforzesco, luogo d’elezione di Ludovico il Moro che ne fece la propria splendida dimora e che volle, come cortile d’onore del castello, la magnifica Piazza Ducale, una delle piazze più belle d’Italia. Uno splendido esempio di Rinascimento lombardo.
Cassolnovo, luogo fondamentale per la storia della risicoltura del nostro territorio. Da qui partirono i 12 sacchi a cui si riferisce Galeazzo Maria Sforza nella lettera che scrive nel settembre del 1475 al referente milanese del Duca di Ferrara Ercole d’Este, con la promessa di invio di sementi di riso dal quale “se ne potranno ricavare dodici per sacco contro i sette del frumento”.
Questi sono solo alcuni dei numerosissimi castelli che sono tuttora presenti nel nostro territorio: Lomello, Mede, Sartirana Lomellina, Pieve del Cairo, Cozzo, Belgioioso solo per citarne alcuni.
La Strada del Riso dei Tre Fiumi non si snoda solo tra castelli, vi sono anche altri monumenti che sono spesso pietre miliari nella storia dell’arte italiana, come il complesso monumentale di Santa Maria Maggiore a Lomello, con il battistero risalente al VII/VIII secolo e la Basilica che è uno dei primi e più importanti esempi del romanico lombardo. Anche Velezzo è uno dei luoghi più antichi della Lomellina e la sua interessantissima Pieve ne simboleggia la lunghissima storia: la sua costruzione dovrebbe risalire alla fine del IX secolo o inizi del successivo, ma fu probabilmente eretto su fondamenta più antiche (forse del V sec).
Lo sviluppo di questo territorio è fortemente legato alla coltura risicola. La Pila di Sartirana Lomellina, struttura unica nel suo genere, fu magazzino per la lavorazione e lo stoccaggio del riso risalente al XVII secolo, ancora perfettamente conservato e dove è possibile vedere in loco il sistema più recente per la lavorazione del riso (la pila, appunto) dei primi anni del Novecento. Dall’antico passiamo al presente: a Mortara ha sede la Borsa Merci, situata nell’antico Macello, e dove vengono effettuate le contrattazioni delle colture cerealicole in generale, e del riso in particolare. Queste valutazioni hanno un valore assoluto per la compravendita di questi prodotti. Inoltre, le numerosissime e caratteristiche Cascine, vere e proprie comunità contadine, narrano il territorio e la sua evoluzione, tutta ancora da scoprire.
Ogni borgo, ogni città, ogni luogo racconta la sua storia, che si interseca spesso con i grandi eventi che hanno segnato le vicende del nostro Paese. Simboleggiano il rapporto stretto che qui esiste tra territorio e cultura. La Strada del Riso dei Tre Fiumi è tutto questo e molto di più: natura, agricoltura, arte e gastronomia. (Contenuto a cura di Vigevano Promotions)